Da Derrick a Dark, 40 anni di serie tv tedesche

redazioneNon categorizzato

Da Derrick a Dark, 40 anni di serie tv tedesche

a cura di Marco Villa

 

Un’invasione di detective, commissari, agenti speciali. Dai più riflessivi ai più spregiudicati, ma senza farsi mancare nemmeno i cani. Se si pensa a cosa ha offerto la televisione tedesca ai palinsesti italiani, le prime immagini che vengono in mente sono quelle di investigatori con trench beige e una certa flemma: sono quelli che hanno popolato la nostra tv dagli anni ‘70 in avanti, spesso in orario preserale, a volte con incursioni nella prima serata vera e propria.

Inutile girarci intorno, il primo nome a venire in mente è quello dell’Ispettore Derrick, vero e proprio caso televisivo mondiale, durato un quarto di secolo e interamente incentrato sulla figura quasi ieratica di Horst Tappert. Alto e compassato, l’attore tedesco ha vestito il soprabito dell’ispettore della polizia di Monaco di Baviera per 281 episodi, indagando omicidi di ogni tipo insieme al fidato compagno Harry Klein (Fritz Wepper). Lontano dall’azione degli omologhi telefilm polizieschi americani dell’epoca, Derrick segna la via tedesca all’investigazione, fatta di lunghi dialoghi, attenzione ai dettagli e un rarissimo uso di armi da fuoco. È quello che accade in altri telefilm dell’epoca dal prodotto gemello Der Kommissar (da cui proviene il sodale Harry Klein), a Der Alte, tuttora in produzione in Germania.

Der Alte significa “il vecchio” e in questo caso indica il ruolo di responsabile delle indagini: un ruolo che, nel corso di 40 anni, è stato ricoperto da vari personaggi e interpreti. Se in Germania il titolo è rimasto lo stesso, in Italia abbiamo invece modificato il nome del telefilm a ogni cambio di protagonista: da Köster e Kress, da Herzog a Voss, per un totale di oltre 400 episodi.

Se le produzioni figlie degli anni ‘70 e ‘80 tedesche non brillano per dinamismo, diverso è il discorso per quello che è andato in onda nel decennio successivo. Nel 1994 arriva sugli schermi austriaci e tedeschi una co-produzione tra i due paesi che avrà un successo stupefacente: la storia è quella di un fascinoso detective della polizia di Vienna e del suo assistente Rex, che altro non è che un pastore tedesco in grado di risolvere tutti i casi con intelligenza ben superiore a quella degli umani a cui si accompagna. Se Derrick divenne un fenomeno di culto negli anni ‘80, Rex ci va vicino nei ‘90: in Italia viene anche prodotto un remake, che aggiunse 8 stagioni Made in Italy alle 10 originali. Numeri enormi, ben più alti di quelli che caratterizzano da sempre la vita media di un prodotto statunitense.

Su questo stesso binario si inserisce anche Squadra Speciale Cobra 11, in onda da 23 anni e con un posto di diritto tra le serie con il più alto rapporto tra minuti girati e automobili esplose. Ambientata in un nucleo di polizia stradale, vede un buon bilanciamento tra indagine e commedia, avendo negli anni diversi protagonisti, ma mantenendo sempre una coppia in grado di reggere anche una parte comica.

Fin qui la storia, con serie che tutti abbiamo incrociato, ma che difficilmente sceglieremmo per un pomeriggio di visione compulsiva sul divano. Tipologia, questa, che a lungo non ha avuto prodotti interessanti dalla Germania, ma che negli ultimi anni ha visto un’inversione di tendenza piuttosto impressionante. Per provarlo, bastano tre titoli.

Il primo è Babylon-Berlin, che da noi si è visto su Sky Atlantic. Siamo sempre dalle parti dell’investigazione, ma il tono è ben diverso dal passato: ambientata negli anni di Weimar che vedono la Germania sospesa tra le due guerre, Babylon-Berlin segue le indagini di Gereon Rath (Volker Bruch) nelle aree grigie della capitale tedesca. Un mondo in cui pornografia, droga e tensioni politiche si mischiano senza soluzione di continuità, sostenute da una ricostruzione importante dal punto di vista narrativo e produttivo.

Sempre nel passato è ambientata Das Boot, tra i grandi successi dell’ultima stagione televisiva di Sky Atlantic. Come si intuisce dal titolo, l’ambientazione questa volta è sott’acqua, per la precisione a bordo di un sottomarino in azione durante la Seconda guerra mondiale. Una storia di guerra dal punto di vista di un equipaggio tedesco, fatto tutt’altro che scontato o banale.

Per cambiare radicalmente storia tocca passare dall’America, almeno a livello produttivo. Ultimo capitolo di questa rassegna è infatti Dark, prima produzione originale tedesca marcata Netflix. Qui le indagini lasciano spazio ai misteri, con la scomparsa di due bambini che è in realtà il segno di qualcosa di molto più grande che sta accadendo in un paesino della Germania. Storie di varchi temporali e strani fenomeni parascientifici, per un universo narrativo che affonda le proprie radici in una tradizione forse poco europea, ma senza alcun dubbio del tutto contemporanea.